• Il Lato Oscuro del rapporto col cane (i Darth Fener dell’addestramento cani)

    27 Ottobre 2016
  • Come in Guerre Stellari

    addestramento cani, lato oscuro, educatore cinofilo

    Sì, sì. Il vigore di un Jedi scaturisce dalla Forza. Ma attento al Lato Oscuro. Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro.” – Yoda

    Penso che non esistano persone che non abbiano visto, almeno una volta nella vita, la trilogia di Guerre Stellari. L’hai vista vero? Se la risposta è no, rimedia subito questa colpa gravissima e corri a vedere quel capolavoro.

    Se ricordi Guerre Stellari rammenterai che i Cavalieri Jedi erano in grado di controllare la “Forza”, un campo di energia che circonda tutte le creature viventi e questo dava loro grandi poteri. Ricorderai anche che ogni Jedi, prima o poi, veniva tentato dal “Lato Oscuro” della Forza. Cosa c’entra con l’addestramento cani?

    Insegnare al cane: essere uno Jedi

    Anche nel nostro rapporto col cane esiste un “Lato Chiaro” della comunicazione (che, per me, venendo dal GentleTeam©, è l’uso corretto ed etico di Segnali, Tono di Voce, Linguaggio del Corpo, informazioni date al cane e gioco col cane) ed un “Lato Oscuro” della relazione col cane. Quello che cerco di insegnare ai miei allievi è di comunicare col cane attraverso il Lato Chiaro.

    Che cos’è invece il Lato Oscuro nel rapporto col cane?

    Il Lato Oscuro (da cui devi assolutamente guardarti, se non vuoi diventare uno dei tanti Darth Fener dell’addestramento cani) per me è il Male Assoluto.

    Luke Skywalker – “Ma come distinguo quello cattivo dal buono?
    Yoda –  “Lo imparerai. Quando sei calmo, in pace, passivo.

    Nell’educazione cinofila considero tipici del Lato Oscuro i seguenti comportamenti:

    • mentire al cane (cioè tradire la sua fiducia). Mentire è un comportamento intrinsecamente scorretto e volto alla manipolazione, sia quando è rivolto agli esseri umani sia, a maggior ragione, quando è rivolto al cane, che ripone in noi fiducia assoluta;
    • manipolare il cane, cioè usarlo come un oggetto per i nostri scopi (che possono essere fare bella figura, sentirci più importanti, ottenere premi o gratificazioni dell’ego) senza curarci del suo benessere. E’ ovvio che è sano e normale cercare anche delle gratificazioni personali e sportive nel rapporto col nostro cane, purché queste prendano sempre in considerazione la nostra controparte a quattro zampe e il suo benessere;
    • intimidire il cane. Intimidire significa esercitare una pressione psicologica o emotiva sul cane creando nel suo animo l’immagine mentale di una possibile sofferenza (più o meno reale, non ha importanza). Alzare la voce in modo minaccioso, levare la mano in alto minacciando di tirare una sculacciata o uno schiaffo sono esempi eclatanti di intimidazione, ma sono sufficienti anche un tono di voce di intensità crescente o una postura del corpo che incombe sull’animale a creare intimidazione;
    • inibire il cane. Il termine “inibire” è generico e vasto, ma qui per inibire il cane intendo l’azione di porre una barriera emotiva tra ciò che il cane farebbe se fosse libero di agire e ciò che vogliamo noi, sfruttando l’intimidazione.
    • coercire il cane. Questo comportamento consiste nel privare il cane della possibilità di scelta. Si tratta di un comportamento estremamente sleale e subdolo, in quanto gratifica il nostro bisogno di controllo e, allo stesso tempo, priva il cane della dignità di individuo. Esempi di coercizione sono: tenere tutto il giorno il cane chiuso in un serraglio per evitare che faccia danni, l’uso incondizionato della museruola, lo schienare il cane a pancia in sù e, secondo me, anche la forzatura del cane a praticare attività e sport che non ama. E molti altri: l’essere umano ha una capacità tutta sua di esercitare indebito controllo sugli altri esseri viventi.
    • strattonare il cane al guinzaglio. Si commenta da solo.
    • utilizzare strumenti come il collare a strangolo, il collare elettrico o il collare con le punte. Anche qui sembrerebbe che non ci sia bisogno di commenti perché, solitamente, la gente normale inorridisce davanti a questi strumenti di tortura. L’unica cosa che vorrei aggiungere è: non fatevi ingabolare da chi sostiene che ci sono modi “giusti” di usare questi strumenti nell’addestramento cani. Non esiste un modo “giusto” di infliggere sofferenza ad un’altra creatura.
    • picchiare il cane. Che si tratti di una sculacciata, di uno schiaffetto sul muso, di un giornale arrotolato o di calci e bastonate, picchiare il cane è sempre e intrinsecamente sbagliato. E’ sleale perché al cane non è concesso di difendersi (e spesso avrebbe tutti i mezzi per farlo), è stupido e, ovviamente, non è nemmeno etico. E’ il fallimento di ogni tentativo di capire il cane.

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    Luke Sywalker – “Il Lato Oscuro è più forte?
    Yoda – “No, no, no. Più rapido, più facile, più seducente.

    Il Lato Oscura funziona nell’addestramento cani?

    Sì, o meglio, sembra funzionare. Perché sulle prime il cane si adegua alle pressioni che noi esercitiamo e ciò gratifica il nostro bisogno di controllo su un essere così diverso da noi.

    Come diceva Yoda, coercire il cane, minacciarlo, usare il collare a strangolo…è rapido, facile, seducente.

    Ma nel lungo periodo (a volte nemmeno così lungo) le conseguenze di questi comportamenti sono devastanti.

    • iniziamo a comportarci in modo non etico. Non abbiamo alcun diritto di infliggere paura, dolore o sofferenza ad un essere vivente che dipende in tutto e per tutto da noi;
    • perdiamo la fiducia del cane, perché passiamo dall’essere i suoi compagni di vita, nelle cui mani ripone la propria sicurezza, all’essere dispensatori di sofferenza da cui, tutto sommato, conviene guardarsi le spalle;
    • non risolviamo davvero il problema del cane, perché le modalità del Lato Oscuro al massimo “mettono una pezza” ad un comportamento indesiderato, ma non risolvono il problema che ha generato quel comportamento, anzi spesso lo aggravano. Strattonare col collare a strangolo un cane che tira al guinzaglio probabilmente lo indurrà a smettere di tirare, ma non risolve il motivo per cui il cane tira. Questo problema irrisolto troverà un altro modo e un altro canale per manifestarsi, spesso con conseguenze ancora più gravi;
    • aumentiamo il livello di stress del cane, perché la sofferenza -ed è un dato ormai assodato- aumenta lo stress e la produzione di cortisolo. Quando infliggiamo una punizione al cane il suo livello di stress sale come l’acqua all’interno di una diga. Dai oggi e dai domani…prima o poi l’acqua tracimerà causando un’inondazione;
    • rendiamo il cane stupido. I comportamenti sopra descritti non fanno che sottolineare costantemente quando il cane sbaglia. All’inizio il cane potrebbe, dopo la coercizione, esibire il comportamento corretto (l’unico che non comporta una punizione), ma a lungo andare finirà col temere di causare la conseguenza punitiva e finirà col cadere nella cosiddetta “incapacità appresa” in cui, appunto, non propone più nulla per timore delle conseguenze;
    • autorizziamo il cane a passare anch’egli al Lato Oscuro. Infatti, se la mia comunicazione con lui è basata su menzogne, minacce e dolore…perché non dovrebbe anch’egli, in quanto creatura sensibile, decidere che quello è il registro che caratterizza la nostra relazione? La paura genera paura. Il dolore genera dolore. La sofferenza, da che mondo è mondo, ha sempre e solo generato altra sofferenza. E cani che non si sarebbero mai sognati di aggredire, finiscono col farlo, in risposta allo stesso trattamento che è stato riservato loro.

    Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre dominerà essa il tuo destino.” – Yoda

    Basta una sola volta nell’addestramento cani…

    Il Lato Oscuro è una spirale senza fondo. La pericolosità del legittimare certe “tecniche” di addestramento sta anche nel fatto che, ad occhi inesperti, sulle prime, non sembrano aver avuto conseguenze così disastrose. In fondo nessuno è mai morto per una sculacciata. Ma il “danno” avviene prima di tutto dentro di noi. Oggi sgridiamo il cane e penseremo che non è mica la fine del mondo. Domani sgridarlo non basterà più, e passeremo alla minaccia. E penseremo che non è mica la fine del mondo. Domani anche la minaccia non basterà più…e in breve ci ritroveremo ad essere dei Darth Fener per il nostro cane.

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    Riconoscere i Darth Fener dell’addestramento cani

    Sono poche le persone che mi sento di definire “colleghi”, nel senso di educatori cinofili interessati davvero anche al benessere del cane.

    In compenso ho avuto modo di conoscere e di vedere all’opera davvero tanti “Darth Fener” dell’addestramento cani. Persone così profondamente corrose dal Lato Oscuro, da non rendersi nemmeno più conto che quello che fanno è stupido, violento, non etico. Il guaio è che, proprio come Darth Fener e L’Imperatore in Guerre Stellari, questi individui cercano di fare proseliti, diffondono i loro sinistri consigli e continuano imperterriti a maltrattare i cani.

    Devi disimparare ciò che hai imparato.” – Yoda

    Ma tu prova ad essere diverso.

    Prova ad essere uno Jedi del rapporto con i cani.

    Prova a non seguire la via più seducente, ma quella più giusta.

    Prova a studiare e ad approfondire.

    Prova a farti seguire da un educatore cinofilo del Lato Chiaro della Forza.

    Prova a cercare di vedere il mondo con gli occhi del tuo cane, perché alla fine l’empatia è proprio questo: sforzarsi di vedere il mondo dal punto di vista dell’altro, cercando di provare ciò che prova lui.

    In palio non ci sono trofei o gratificazioni dell’ego.

    In palio c’è la gioia di vivere con il proprio cane un rapporto sereno e improntato al benessere e al rispetto di entrambi e di diventare, alla fine, esseri umani migliori di come eravamo.

    Namasté!

    Marco Benini

  • 4 comments

    questo articolo è davvero bello, chiaro, arriva al punto e soprattutto andrebbe dato a tutti quelli che pensano di essere bravi solo perchè sono "grossi".

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    si bravi ma anche al proprio figlio una sculacciata non fa male figurati ad un cane che non capisce la nostra lingua e vive di istinti

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    Io le sculacciate non le tiro nemmeno ai bambini, grazie a dio sono capace di trasmettere valori e regole con la coerenza e l'intelligenza, senza fare uso di violenza. Però capisco che ognuno abbia i propri limiti. I cani non capiscono la nostra lingua, vero. Ma non vivono di soli istinti. Un cane ha stati emotivi, motivazioni, pensieri, credenze, pregiudizi, aspettative. In un mondo che per pigrizia intellettuale taglia tutto con l'accetta, non è difficile immaginare che ci siano istruttori che si riempiono la bocca di parole come "predatore sociale", "capobranco" etc. Sfortunatamente per loro e per i loro clienti, i cani sono molto più di questo.

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    Io che sono cresciuto a pane e Star Wars ed ho la fortuna di condividere la mia vita con quella di un quattro zampe, mio Yoda. Comprendo e condivido appieno il senso dell’articolo.

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